Oggi si vendono tantissimi libri di crescita personale, e ci sono altrettanti corsi che ti insegnano ad affrontare la vita, a gestire le emozioni, in una parola: a vivere. Ora la domanda è: ma servono davvero libri e corsi per riscoprire la migliore versione di se stessi? Servono davvero libri e corsi, e quindi autori e coach, perfetti sconosciuti che si trovano all’esterno del nostro Sé più profondo, per raggiungere la parte più intima, “interna” di noi stessi? La risposta è sì. Sì, perché nasciamo in un pianeta in cui esistono altri miliardi di essere come noi, esseri con cui siamo “costretti” a interagire. Noi siamo interazione, e così come possiamo distruggerci a vicenda, possiamo anche aiutarci e amarci reciprocamente. Gli autori dei libri e i coach – e non solo – fanno questo. Quindi, sì, libri e corsi servono, ma a una condizione. Arriviamoci insieme.
Leggere tanti libri e partecipare assiduamente a tanti corsi di crescita personale, non vuol dire raggiungere la migliore versione di se stessi in maniera automatica. Hai letto 50 libri e partecipato ad almeno 10 corsi? Bene, eccoti la tessera della tua migliore versione. Diciamo che non funziona proprio così.
La condizione di cui ti parlavo prima è allenarsi. Se ti iscrivi in palestra, c’è un coach che ti segue e ti dice cosa devi fare per rassodare i muscoli del tuo corpo. Ti assegna degli esercizi specifici da fare tot. volte, per tot. giorni. Impari bene la teoria, sai come svolgere quegli esercizi, ma sai anche che se non ti alleni non raggiungerai quei risultati.
Ora, leggere o ascoltare belle frasi, frasi che ci illuminano, frasi che condividiamo pienamente – spesso e volentieri sui social – fa bene al cuore, vero. Solo che poi, ce ne dimentichiamo. Non è colpa nostra. Capita. Capita di essere umani. Be’ certo, si potrebbe fare qualcosina in più.
Allenarsi, allenarsi anche quando la mente tende a procrastinare, a trovare scorciatoie, a camminare nel labirinto dei bias cognitivi. Allenarsi non vuol dire altro che mettere in pratica ciò che si è appreso nella teoria.
Personalmente, sono stata seguita da molti terapeuti che mi hanno guidata, e continuano a guidarmi, nel mio percorso lungo la Via delle Sfumature, un vero e proprio percorso di crescita personale verso la migliore versione di sé.
Faccio qualche nome: Victor Hugo, Dale Carnagie, Isabelle Allende, George Orwell, Michael Ende, Paolo Birzacchiello, Luciana Landolfi, J.K. Rowling e tanti tanti altri autori, i terapeuti di cui vi parlavo. Saggi, romanzi, racconti…
Cosa vuol dire raggiungere la migliore versione di se stessi? Vuol dire arrivare alla consapevolezza di ciò che si è, avere, cioè, la capacità di guardarsi dall’alto e comprendersi. Come? Indovina… Allenandosi. La nostra persona va allenata sotto tutti i punti di vista. Oltre al corpo, vanno allenati anche la mente, l’anima, e tutte le altre sfumature di cui siamo fatti, quel di più che ci distingue non solo dagli altri esseri viventi, flora e fauna, ma anche dalle intelligenze artificiali – non me ne vogliano.
Ci sono frasi che colpiscono e frasi che si scolpiscono. Le prime, se ti limiti a leggerle, restano solo belle frasi, frasi che puoi condividere sui social, che puoi commentare con gli altri, ma che poi, con il tempo dimentichi. Le seconde, invece, ti si scolpiscono dentro solo se ti azzardi a viverle.